Affitti e Covid-19: come cambia il prezzo delle case per i fuori sede

Giacomo Marini

Dopo mesi di incertezze le Università italiane sono tornate operative. Didattica online e distanziamento sono le parole chiave di questa ripresa negli atenei, con importanti implicazioni sul mercato degli affitti nelle diverse città. I dati raccolti da Immobiliare.it evidenziano come in questo 2020, per chi cercherà un alloggio, la scelta sarà ben maggiore in confronto agli anni scorsi. In media infatti, in Italia, la disponibilità degli appartamenti rispetto al 2019 è aumentata del 149%, arrivando a picchi del +290% a Milano e +270% a Bologna. Padova e Firenze registrano rispettivamente un +180% e +175%.

Effetto pandemia

Le cause di questo aumento dell’offerta, o meglio, di questo crollo della domanda, sono da ricondursi alla pandemia. Gli studenti fuori sede hanno scelto in larga parte di non fare ritorno alle metropoli affollate e di seguire le lezioni da casa. Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it, ha dichiarato: “Didattica a distanza, smart working e south working (il fenomeno che ha svuotato le città del nord di tanti lavoratori e studenti tornati nelle loro regioni d’origine n.d.r) hanno fatto registrare quest’anno un boom dell’offerta di stanze e posti letto che in alcuni casi, come a Milano, risulta quasi quadruplicata rispetto al 2019. Studenti e lavoratori che sceglievano soluzioni abitative transitorie, come quelle di una stanza singola o di un posto letto in una doppia, hanno preferito in molti casi abbandonare momentaneamente le città, in favore di spazi più ampi e di un risparmio sull’affitto“.

Il lato economico

Anche il risparmio sugli affitti è quindi un fattore determinante nell’indirizzare le scelte dei fuori sede. A uno svuotarsi delle case non è infatti corrisposto un significativo calo dei prezzi. Una singola a Milano continua a costare in media, come un anno fa, 565 euro al mese, 438 euro a Roma e circa 400 a Firenze e Bologna. “Il confronto anno su anno ci rivela che a fronte di un picco dell’offerta i prezzi per ora tengono“. Inoltre ha aggiunto Giordano che “l’analisi dimostra infatti una situazione di sostanziale stabilità dei costi di questa tipologia di locazioni che difficilmente registrano oscillazioni, in positivo o in negativo, superiori ai 10 punti percentuali“. 

Gli aiuti agli studenti

Davanti a queste evidenze sono arrivate alcune offerte di aiuto da parte degli atenei. È il caso del Comune di Parma che ha stanziato un “fondo affitti per studenti fuori sede” pari a 75.000 euro. Da aggiungersi ai 100.000 euro versati dall’Università parmigiana. Questi soldi saranno destinati agli studenti provenienti da altre città iscritti all’ateneo parmigiano, come sostegno alle spese per gli affitti. Anche Bologna ha teso la mano ai fuori sede. Comune e Università hanno infatti offerto un contributo ai proprietari di appartamenti che agevoleranno gli studenti con Isee ridotto.