Andrea Muzii nel 2019 ha vinto i campionati europei e i mondiali di memoria. La sua storia però ci insegna come dietro ogni successo ci siano fatiche e delusioni. E sono proprio queste a distinguere tra chi si arrende e chi, invece, persevera e vince. Ecco la sua storia a dir poco –lo si conceda– memorabile.
Gli inizi e il suo annus mirabilis
Come è nata questa passione per la memoria? Hai avuto stimoli dalla vita di ogni giorno?
Questa mia passione è nata per semplice curiosità e voglia di migliorare. Ho iniziato ad imparare le tecniche di memoria da autodidatta nell’estate del 2017, principalmente perché mi sarebbe piaciuto essere in grado di studiare più velocemente.
I tuoi genitori e amici cosa ne pensavano, ti hanno supportato?
Sono poche le persone che hanno creduto in questa mia passione sin dall’inizio: la maggior parte di chi veniva a sapere che passavo molto tempo ad allenarmi memorizzando lunghe serie di numeri e mazzi di carte mi diceva che era qualcosa fine a se stessa e che stavo perdendo tempo.
Sono contento di aver dimostrato il contrario.
Ora l’opinione degli altri è cambiata e in più questa mia passione è anche diventata un lavoro.
È anche divertente, di tanto in tanto, usare le tecniche per stupire le altre persone, un po’ come si fa con la magia, con la differenza che non ci sono trucchi.
View this post on InstagramChe fatica la vita da TikToker
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Detieni 6 record mondiali tra cui il maggior numero di carte memorizzate in 60 minuti (1829) e il maggior numero di cifre in 15 minuti (1122). Sei l’attuale campione del mondo e detentore del titolo europeo, ma non italiano. La tua avventura nel mondo agonistico inizia proprio con una sconfitta in Italia. La delusione ti ha spinto a impegnarti ancora di più?
Nel marzo del 2019 ho partecipato alla mia prima gara di memoria: i campionati italiani, nei quali sono arrivato secondo, mancando il primo posto per un errore piuttosto stupido. Ho sentito molto la sconfitta e questo ha aumentato la mia voglia di vincere ancora di più. Durante tutto l’arco del 2019 ho avuto come principale obiettivo quello di allenarmi e migliorare il più possibile. Alla fine dell’anno sono riuscito a vincere i campionati Europei e quelli Mondiali; non era mai successo che qualcuno ci riuscisse nell’anno di esordio. Probabilmente la mancata vittoria ai campionati italiani ha avuto un suo ruolo in tutto questo, ma allora non potevo immaginarlo.
Come le tecniche della memoria possono aiutare all’Università e nella vita quotidiana
Utilizzi delle tecniche particolari? Quanto hai impiegato a padroneggiarle?
Uso le cosiddette Mnemotecniche, ne esistono molte per i diversi tipi di informazione da memorizzare e se usate in combinazione tra loro permettono di raggiungere la massima efficienza. La più versatile e potente prende il nome di “palazzo della memoria” e, così come gran parte delle altre tecniche, ha una storia millenaria.
Sfruttano per la maggior parte i principi dell’associazione e della visualizzazione di immagini e con un po’ di allenamento possono essere padroneggiate da tutti. Se l’obiettivo è quello di aiutarsi nello studio e nella vita quotidiana bastano poche settimane di pratica mentre per portarle ad un livello agonistico serve invece molta più dedizione e non si finisce mai di migliorare.
Queste tue conoscenze come ti aiutano nella vita di tutti i giorni? E all’Università?
Le tecniche ci danno una marcia in più in tutte quelle situazioni in cui bisogna apprendere qualcosa, poiché potremmo farlo più facilmente e velocemente. Maggiore è la quantità di informazioni da ricordare maggiore sarà il vantaggio nel saper usare queste tecniche; per questo motivo penso che siano uno strumento utilissimo per gli studenti, in particolare quelli universitari.
Io ero iscritto a Medicina ma ho capito che non era la mia strada e, con non poca fatica e indecisione, ho deciso di lasciare e cambiare facoltà.
Credo che Medicina sia un percorso che non si possa fare se non si è convinti al 100% e io non lo ero.
Non è stato facile capirlo e avere il coraggio di cambiare.
Adesso sono al primo anno di Management and Computer Science, un corso di Laurea alla LUISS i cui principali campi di studio sono l’intelligenza artificiale, i big data, il machine learning.
A scuola ci hanno sempre detto di non imparare a memoria. Eppure, con la mole di informazioni che dobbiamo immagazzinare essa si rivela necessaria. È come se la memoria fosse considerata una rivale della comprensione.
A scuola, così come all’Università, ci viene detto di non imparare a memoria ma poi ciò che viene richiesto a noi studenti è di ricordare grandi quantità di nozioni, dati e informazioni.
Così come è sbagliato memorizzare senza capire è anche sbagliato considerare la memoria e la comprensione rivali. È giusto invece considerarle complementari: non ci può essere una senza l’altra. Vanno usate entrambe per raggiungere il miglior risultato.
I progetti futuri di Andrea Muzii e della sua memoria
Quest’anno hai lanciato un corso online, Mnemonica-L’arte di ricordare, insieme a Vanni De Luca e Alessandro de Concini. Come sta andando il progetto e com’è articolato?
Lanciare il nostro videocorso è stata, e continua ad essere, una grande soddisfazione. Era da molto tempo che avevo l’obiettivo di darmi all’insegnamento delle tecniche di memoria e con questo videocorso insieme ai miei soci e amici Alessandro e Vanni ho realizzato a pieno l’obiettivo.
Mnemonica è un videocorso sulle tecniche e sulle loro applicazioni con lo scopo di affrontare il mondo dell’arte della memoria a 360°, dalle basi alle tecniche più avanzate, passando per lo studio, il public speaking, il saper ricordare i nomi.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi per il futuro?
Ho molti obiettivi in questo momento.
Le gare sono state interrotte a causa della pandemia ma spero riprendano appieno il prima possibile così da poter continuare a competere. Nel frattempo continuo ad allenarmi e a migliorare così da arrivare pronto ai prossimi campionati mondiali.
Sul lato insegnamento e divulgazione l’obiettivo è quello di diffondere la conoscenza delle tecniche di memoria il più possibile tramite i corsi e diversi progetti a cui stiamo lavorando, sia online che offline.
È difficile conciliare tutto ciò con l’Università ma farò del mio meglio per dare il massimo anche sul fronte studio.
Insomma, come piace ricordare ad Andrea Muzii per acquisire una buona memoria non bisogna avere una dote particolare, ma è necessario avere passione. Come per ogni cosa nella vita.