Approvata ufficialmente la relazione sui tirocini di qualità nell’UE

Cesare Mastrosanti

Come vi avevamo già anticipato un paio di settimane fa, la nuova regolamentazione volta a garantire tirocini di qualità nell’Unione Europea è finalmente realtà, niente più stage gratuiti ed una regolamentazione più chiara.

I contenuti del testo

La risoluzione individua due diverse categorie di tirocini:

  • Legati al mercato del lavoro, che si svolgono alla fine degli studi.
  • Curriculari, sostenuti dagli studenti nell’ambito del percorso di studi.

Per quanto riguarda i primi, la risoluzione prevede l’obbligo di una retribuzione in linea con il salario medio del Paese membro in cui lo stage si svolge. Il datore di lavoro sarà tenuto a stipulare un accordo di tirocinio con lo stagista, che preveda l’individuazione di obiettivi condivisi, valutazione e feedback sul lavoro svolto. La durata minima del tirocinio sarà di 1 mese, mentre quella massima sarà di 6 mesi. Saranno consentite estensioni solo entro certi limiti, al fine di evitare che i giovani siano costretti a passare da un tirocinio all’altro per anni.

L’altra parte della legislazione riguarda i tirocini curriculari. Anche in questo caso, il testo prevede una forma di retribuzione: gli stagisti dovranno ricevere un rimborso delle spese sostenute che copra almeno i costi per vitto, alloggio e trasporti. Altri aspetti importanti includono la necessità che il tirocinio sia coerente con il piano di studi e che preveda una compatibilità tra le ore di studio e le ore di lavoro.

La risoluzione è stata approvata con 404 voti a favore, 78 contrari e 130 astensioni. Favorevolmente all’approvazione del testo si sono espressi tutti i maggiori partiti italiani, ad eccezione di Fratelli d’Italia e Lega, astenuti.

Assicuriamoci che i giovani europei abbiano accesso a tirocini retribuiti che li mettano a disposizione delle competenze e dell’esperienza necessarie per prosperare nel mercato del lavoro competitivo di oggi. Investire in tirocini di qualità significa investire nel futuro della nostra forza lavoro e della nostra società

Monica Semedo, Europarlamentare relatrice