Calo immatricolazioni, quasi 10mila in meno nel 2022

Karoline Gapit

Sarebbero quasi 10mila gli studenti in meno che non si sono iscritti all’Università nel 2022. È stato riportato dal ministero dell’Università, con un calo pari al -3% di immatricolazioni. Questi dati saranno tuttavia confermati dalla rilevazione definitiva che verrà pubblicata non prima di luglio 2022. Questi numeri sono significativi e permettono di capire che molti giovani non intendono conseguire una laurea.

I dati dello scorso anno: il confronto delle immatricolazioni

Nel 2021 i dati rivelano 330.898 iscrizioni all’Università dei 463 mila diplomati alla maturità, più cinque per cento rispetto al 2019 (313.141 matricole).

Nel gennaio 2021 i dati forniti dalle Università indicavano 317.282 immatricolati. Attualmente, le matricole sono soltanto 306.763 su 469 mila diplomati lo scorso luglio.I numeri riportati dall’Ufficio di statistica del ministero “fotografano una sostanziale tenuta delle immatricolazioni in relazione anche al fattore straordinario della pandemia“, secondo quanto dichiarato dalla ministra Cristina Messa. Analizzando le statistiche, sono soprattutto gli atenei delle Isole ( -7 per cento) e del centro Italia (- 4 per cento) a perdere studenti.

Le donne preferiscono le discipline STEM

Le statistiche del gennaio 2022 rilevano anche una grande sorpresa: vi è un aumento di studentesse immatricolate nelle discipline Stem. Infatti, il maggiore interesse si proietta verso le facoltà di ingegneria (+4,81 tra i maschi, + 3,37 per le studentesse) e informatica. Quest’ultima infatti vede un incremento quasi del +5,33 per cento degli studenti, in particolare per le ragazze (+ 16,36 per cento). Tuttavia, le quote rosa all’interno della facoltà sono basse: le studentesse sono solo un sesto dei loro colleghi. Secondo la ministra Messa: “il trend di crescita delle immatricolazioni delle ragazze in alcune materie Stem, su tutte l’informatica, è un segnale importante di un cambio di passo da parte delle nostre studentesse“.

Le parole del prof. Aurelio Tommasetti

Aurelio Tommasetti, già Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, ha commentato la vicenda spiegando che il calo delle immatricolazioni sia dovuto anche ad altre variabili (oltre alla pandemia).

Non si deve cadere nella tentazione di sottovalutare il problema adducendo la responsabilità al COVID o alla DAD, che pur hanno inciso, o ritenerlo un calo fisiologico dopo l’aumento di immatricolazioni registrato l’anno scorso.  È preoccupante“, sono state le parole dell’ex rettore dell’Università di Salerno. Tommasetti inoltre aggiunge che “per costituire un’ effettiva opportunità, le risorse del PNRR debbano essere allocate per attuare un serio programma di riforme strutturali e di interventi mirati a colmare gli evidenziati ritardi del sistema italiano”.

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