Le elezioni politiche del 25 settembre sono sempre più vicine e i giovani elettori sempre più lontani da una scelta plausibile. L’evento “Giovani e politica: confronto tra i giovani candidati alle elezioni del 25/9”, tenutosi a Roma il 14 settembre, è stato pensato con “l’intento di creare uno spazio di confronto e dialogo che potesse mettere in luce le giovani generazioni”, come affermato da uno dei promotori Vincenzo Nicolò del Gruppo Giornata Nazionale degli Studenti Universitari. Il dibattito, in collaborazione con Face to Face e #20e30, vede come protagonisti i giovani candidati alle prossime elezioni discutere sui temi più sensibili alla loro generazione. Astensionismo giovanile, futuro sostenibile, precarietà sono i temi che hanno generato un forte scambio di opinioni tra i presenti.

Lo scollamento tra giovani e politica
Lo scollamento tra giovani e politica si è manifestato nell’aumento del tasso di astensionismo giovanile nel corso degli anni. Le ragioni dell’astensionismo non si possono ricondurre ad un unica categoria. Da un lato i fuorisede, costretti a tornare a casa per votare a causa di un vuoto legislativo che l’Italia non sembra essere in grado di colmare. Dall’altro, la mancanza di fiducia in una classe politica accusata di sordità nella ricezione delle istanze provenienti dai giovani. Tra i presenti è intervenuta, Caterina Cerroni, segretaria nazionale dell’organizzazione giovanile Giovani Democratici, secondo cui “alcune scelte politiche, quali un minor investimento nell’istruzione e la trappola della precarietà nel mondo del lavoro, hanno allontanato e un po’ disilluso i più giovani rispetto alla politica.” Anche Antonio Nucera, giovane candidato in Calabria per +Europa, ha sottolineato come le scelte dei governi siano state determinanti nella partecipazione politica dei più giovani.
Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, ha riconosciuto, invece, una forte partecipazione alla vita democratica da parte di studenti e studentesse delle Università. E ha aggiunto: “Bisogna partecipare attivamente per poter vedere il cambiamento, è necessario portar avanti le proprie battaglie per costruire il futuro del proprio Paese.”
Tra precarietà e futuro
L’astensionismo giovanile è, tuttavia, solo la punta dell’iceberg. Come ha sottolineato Flavia De Gregorio, consigliera comunale di Roma, bisogna “affrontare i problemi strutturali di cui soffre il nostro paese, quali stipendi bassi, tirocini non retribuiti, precariato.” Motivo per cui si rende necessario, a suo parere, garantire il salario minimo e rendere efficienti i centri per l’impiego. A questo si aggiunge un rafforzamento dell’orientamento post-diploma perché sempre più ragazzi e ragazze non sanno quale percorso intraprendere. Anche Rina Grasso, vice coordinatrice di Forza Italia Giovani, ha ribadito l’importanza di rafforzare la formazione dei giovani lavoratori nelle imprese, garantendo maggiori agevolazioni.
Marco Pietrandrea, coordinatore della Lega Giovani del Lazio, ha invitato i giovani “ad essere una spina nel fianco all’interno dei partiti” e aggiunge “abbiamo un obiettivo più alto e nobile, cioè risolvere problemi e dare risposte. Bisogna avere una certa sensibilità tale da portare istanze specifiche al partito. Ad esempio, abbiamo proposto l’istituzione di un Ministero dell’Innovazione perché serve una rappresentanza per il mondo delle start up.”