Con l’avvento del coronavirus, milioni di persone sono rimaste a casa da un giorno all’altro, mettendo in difficoltà le reti internet.
Prima gli studenti, poi i lavoratori, hanno incrementato l’utilizzo della rete per continuare le normali attività che prima non la richiedevano necessariamente. Lavoro e studio adesso si fanno online, e su internet si passa anche la maggior parte del tempo libero.
Il traffico è aumentato considerevolmente nell’ultimo periodo, gettando nel dubbio gli esperti, che si chiedono se il sovraccarico sarà gestibile.
Il fenomeno
Sia la rete mobile che quella fissa sono interessate dal fenomeno, che trova la sua origine dalla chiusura delle scuole. Sulla prima l’incremento è più contenuto, si aggira “attorno al 20%”, mentre “sulla rete fissa -afferma Michele Gamberini, Chief Technology and Information Officer di Tim– si sale al 100%”.
Dati che hanno interessato particolarmente il Nord Italia, prima del Sud.
Sia per l’istruzione che per le attività del tempo libero, internet è risultato necessario per svolgere diverse attività.
I videogiochi multiplayer hanno contribuito ad aumentare il traffico internet sulla rete fissa. Questi, sommati ad altre esigenze, come lo smart working e l’e-elarning, hanno aumentato il traffico sulle reti Telecom Italia di oltre il 90% rispetto alle settimane precedenti alle misure di contenimento.
Gli aiuti governativi
Nel Decreto Cura Italia sono previste anche misure di tutela per gli operatori telefonici e le reti a banda ultra larga.
L’obiettivo è quello di evitare rallentamenti o eventuali cali di connettività delle reti internet, che ora più che mai sostengono l’economia del nostro Paese. In questo modo si cercherà di potenziare le infrastrutture.
Come riportato dal Decreto, “Le imprese fornitrici di servizi di comunicazioni elettroniche accessibili al pubblico adottano tutte le misure necessarie per potenziare e garantire l’accesso ininterrotto ai servizi di emergenza”.
Queste misure dovranno essere adottate parallelamente ad altre iniziative che permetteranno di colmare il divario digitale, in modo tale da garantire a quante più persone la possibilità di lavorare o studiare da remoto.