“Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca“, diceva lo scrittore francese Borges, ma se anche il paradiso fosse una biblioteca, ogni biblioteca è invece un paradiso?
Dopo aver visto i 5 tipi di studenti a distanza, vediamo ora i 5 tipi di beati (o dannati) che popolano questo luogo misterioso.
Il distratto
Frequenta la biblioteca perché se no a casa non aprirebbe libro, ma purtroppo ha la soglia dell’attenzione di un pesce rosso. Le ha provate tutte, tappi per le orecchie, caramelle per la concentrazione, musica classica nelle cuffie. Non c’è verso di riuscire a leggere più di una pagina di fila per lui.
Il PR
La biblioteca per il PR non è un luogo di studio ma di socializzazione. Entra, posa lo zaino, ed esce per la prima delle 25 pause della giornata. In aula studio si sente come quando vendeva le prevendite del Praja a Gallipoli. Saluta tutti quanti, anche quelli che non conosce, propone pause caffè e pause sigaretta a destra e a manca. Arriva a fine giornata con un totale di tempo passato sui libri di 8 minuti netti. Si sospetta che non sia neanche iscritto in Università ma che venga in biblioteca perché a casa si annoia.
Il segnaposto
Eterna spalla, ha un ruolo importantissimo nell’ecosistema della biblioteca: arrivare presto per tenere il posto a tutti quanti. Si presenta con 15 quaderni e 8 libri per occupare più posti possibili, sparge l’abbigliamento per le sedie di tutta la stanza. È il ricercato numero uno dai bibliotecari, una taglia pende sulla sua testa, ma tutti i caffè che si farà offrire in cambio dei suoi servizi valgono il rischio.
Il residente
Non è importante a che ora tu arrivi o a che ora tu te ne vada, lui è già lì e se ne andrà dopo di te. È una figura misteriosa, a metà tra lo studente e l’arredamento della biblioteca. Nessuno sa cosa studi e cosa faccia tutte quelle ore lì dentro, qualcuno dice sia un fioretto pronunciato per arrivare a un 18 in diritto privato ad impedirgli di andarsene. Il suo zaino pesa mediamente 50kg, e nonostante la mole di libri che trasporta, si riempie il posto di manuali recuperati dagli scaffali. I bibliotecari ormai lo riconoscono, succede che prima di andarsene gli lascino le chiavi chiedendo: “chiudi te?”.
L’affamato
Nello zaino al posto dei libri ha un intero servizio di catering con tanto di camerieri. Frutta, crackers, panini e ogni tipo di bibita, l’affamato ha bisogno di mangiare per concentrarsi, quando finisce ciò che è commestibile inizia con penne e matite. Poco importa se il profumo dei suoi mandarini distrarrà mezza biblioteca, o se le briciole dei crackers invaderanno tutto il tavolo e i posti dei suoi compagni di studio. Finirà la sessione con 18 di media ponderata e 18 kg in più sulla bilancia.