Il progetto Erasmus

Greta Coppola

Il progetto Erasmus nasce il 17 giugno 1987, quell’anno furono circa 3244 gli studenti degli 11 stati aderenti che partirono per studiare all’estero.
L’Erasmus prende il suo nome da Erasmo da Rotterdam, il celebre umanista olandese che studiò e scrisse viaggiando per tutta Europa. Più tecnicamente, Erasmus è l’acronimo di “European region action scheme for the mobility of university students“. Nel corso della sua storia, il piano ha allargato i suoi confini arrivando a includere fra i suoi partner anche Paesi extracomunitari.
Dal 2014 il programma Erasmus amplia la portata del Lifelong learning programme (Llp), il programma di apprendimento permanente dell’Unione Europea fino al 2013, e di fatto lo sostituisce sotto la sigla di Erasmus+.
L’Erasmus+ può essere definito la versione 2.0 del vecchio Llp e dello stesso programma Erasmus, dal momento che ne allarga il settore e quindi il numero dei partecipanti aggiungendo agli universitari anche gli studenti delle scuole superiori e i membri dei settori della formazione, del volontariato, del lavoro e dello sport.
Oggi il programma Erasmus conta un numero di partecipanti oltre cento volte superiore a quello del 1987. Una delle principali ragioni di questa crescita è l’allargamento della sfera dei Paesi coinvolti: dagli 11 del primo anno si è arrivati a 33 partecipanti di cui 28 membri Ue e altri 5 extra-Ue.

Obiettivi

Il programma Erasmus+ si propone di contribuire alla strategia Europa 2020 per la crescita, l’occupazione, l’equità sociale e l’integrazione. Il programma intende inoltre promuovere lo sviluppo sostenibile dei suoi partner nel campo dell’istruzione superiore e contribuire al conseguimento degli obiettivi della strategia dell’UE per la gioventù.

Fra i temi specifici affrontati dal programma:

Opportunità

Chi ha fatto l’Erasmus ha il 45% di possibilità in più di trovare lavoro: i partecipanti al programma di mobilità Erasmus per studenti e giovani professionisti risultano il 45% “più occupabili” rispetto ai loro colleghi che hanno deciso di non spostarsi. In base ai dati, dunque, 7 giovani su 10 che hanno affrontato l’esperienza di Erasmus + hanno trovato lavoro con maggiore facilità. Anzi, più in generale, lo studio evidenzia che Erasmus+ aumenterebbe il successo degli studenti nella vita personale e professionale, oltre a rendere più innovative le università. La generazione Erasmus, in sostanza, sembra avere una marcia in più!

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