Sogni di camminare tutti i giorni tra creazioni artistiche incantevoli? Vorresti apprezzare ogni scalino che sali per arrivare in aula immergendoti in un’atmosfera pacata, suggestiva ed intellettuale? Allora mettiti comodo e scopri la proposta dei direttori di tre musei italiani. Sylvain Bellenger, Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, Sergio Risaliti, Direttore Artistico del Museo Novecento di Firenze e Giovanni Iovane, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, sono i tre dirigenti che hanno proposto di trasformare i musei in campus per superare la crisi del settore.
I musei pubblici e i loro valori post pandemia
La pandemia ha messo in ginocchio settori fondamentali per l’economia del nostro paese, e tra questi, quello dei musei pubblici. I tre direttori sopra citati ritengono pertanto che bisogna pensare a come rialzarsi, trasformando funzione e natura dei musei. Non si possono più percepire come un modello culturale settecentesco, ed è necessario abbandonare le contrapposte ideologie della “tutela e conservazione” e della “valorizzazione”.
“I musei sono un’antica istituzione nata con l’Illuminismo e con la nascita delle moderne democrazie; sono stati lo strumento principale di affermazione di quello che è stato definito lo ‘stato culturale’ ”, scrivono i tre dirigenti di musei nella lettera pubblicata su Artribune.
In una società sempre più digitalizzata, in cui il virtuale ha assorbito il reale, il ruolo dei musei – di conservare, storicizzare e diffondere conoscenza artistica – è entrato in crisi. E questa non è una sorpresa, il processo è semplicemente accelerato.
Il piano: trasformare i musei in campus
Qual è allora la soluzione per salvare i musei pubblici? Trasformarli in campus, sostengono i tre direttori. Un’iniziativa innovativa, inaspettata e decisamente etica. La crisi causata dalla pandemia ha incentivato la ridefinizione dei musei. Inoltre, si è aperto un dibattito interessante riguardo la loro identità: da salvaguardia culturale a poli di istruzione. È quindi necessaria ed importante anche la riprogettazione dei musei, per convertirli da luogo della memoria a spazio formativo e di ricerca.
“Noi pensiamo quindi a nuovi musei come campus dinamici o poli culturali, come centri propulsori di attività e funzioni complementari e necessarie partendo da conservazione e tutela, valorizzazione e aggiornamento, ma considerando la centralità della ricerca e sperimentazione, della didattica e formazione, della mediazione culturale e nuova produzione digitale.”
Le aspettative diventeranno realtà?
Bellenger, Risaliti e Iovane hanno appena lanciato la proposta, probabilmente con molte aspettative, considerando l’arrivare del Next Generation EU, l’ambizioso piano di investimenti da 750 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Il dibattito, appena comparso e non rinviabile, darà filo da torcere ai sostenitori di diverse posizioni.