laurearsi in carcere: la prima laurea a distanza nel carcere di Nuchis (SS)

Laurearsi in carcere

Davide Maggioni

Le carceri devono essere non solo luogo di detenzione, ma anche un luogo di formazione per un reinserimento nella società; ed ecco che lo studio universitario può giocare un ruolo fondamentale permettendo di laurearsi in carcere.

Il PUP (polo universitario penitenziario)

 Il PUP è un’entità dall’importante impatto sociale che nasce grazie alla collaborazione di Università, come quella di Sassari, amministrazione regionale e delle carceri. L’intento del PUP sarebbe il favorire la reintegrazione nella società per i carcerati e anche l’evitare la disumanizzazione durante la reclusione. A tal proposito gli studi possono essere davvero una pedina importante. Da un lato, infatti, essi garantiscono un’occasione per lenire il periodo di prigionia; dall’altro offrono la possibilità ai detenuti di ottenere un grado di istruzione superiore in modo da reinserirsi nella società in qualità di laureati.
A tale progetto aderiscono alcuni atenei, tra cui quello di Firenze, quello di Bologna, la Bicocca di Milano e l’Università di Sassari.

Laurea a Nuchis

Proprio a Nuchis, il carcere di Tempio (SS), il 3 giugno ’20 è stata conseguita la prima laurea a distanza del PUP; il detenuto è divenuto dottore in Scienze della politica dopo la discussione della propria tesi con una sessione di laurea online. Questa verteva sulla nascita e l’evoluzione del movimento femminista.

Il commento di Farris

Emanuele Farris, delegato rettorale per il Pup-Polo universitario penitenziario, a tal proposito ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Questa laurea è un traguardo non solo per lo studente ma per tutte le persone dell’Università di Sassari e dell’amministrazione penitenziaria che hanno reso possibile tutto ciò”.
Farris punta l’attenzione non solo sulla bravura del detenuto, ma anche sull’intero sistema; questo è riuscito a garantire i servizi durante il periodo di emergenza e assolve a un compito davvero delicato nella gestione delle carceri.

La situazione del PUP 

Dell’entità fanno parte quattro istituti penitenziari, ovvero Alghero, Nuoro, Sassari e Tempio; in questi è possibile per i reclusi affrontare la carriera universitaria come anche noi la conosciamo, con esami, lezioni e conseguente laurea.
Durante il periodo di Covid-19 per consentire l’utilizzo di questo servizio i quattro carceri si sono adoperati nel rendere l’offerta formativa online; da maggio, infatti, è possibile per i studenti detenuti affrontare lezioni, esami e dal 3 giugno anche laurearsi online, sperimentando così una situazione simile a quella dei loro colleghi in libertà.
Su questo palcoscenico particolare si è distinto il carcere di Nuchis, che è riservato esclusivamente all’alta sicurezza; rispetto a una media nazionale dell’1,5%, il 17,3% dei detenuti ha deciso di intraprendere la carriera universitaria come trampolino di rilancio nella società.

L’Università nelle carceri

La via tracciata dal PUP di Sassari deve essere perseguita e divenire modello in tutta Italia per almeno due motivi; il primo è la possibilità per i detenuti di crescere umanamente, culturalmente e scolasticamente durante la detenzione. Questa, oltre a far scontare un debito con la società, potrà iniziare a essere vista anche a riuscire nell’intento di riabilitare i detenuti in essa. E questo è il secondo goal che deve segnare il PUP: offrire un’alternativa ai detenuti, una volta scontata la pena. Essi, infatti, potranno, con il conseguimento di una laurea, integrarsi maggiormente nella società odierna e nel mondo del lavoro.

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