Troppe volte ci rendiamo conto che ad alcuni grandi problemi di cuore nessuno ci prepara. È anche a fronte di queste falle educative che la Cina sta progettando di introdurre un corso universitario ad hoc, che tratti di relazioni amorose, matrimonio e vita di coppia. Si parla di vere e proprie lezioni d’amore che gli studenti cinesi di tutte le facoltà potrebbero frequentare a partire dal prossimo anno accademico.
Lezioni d’amore contro la violenza
Sebbene sulle prime la proposta faccia sorridere, essa prende corpo sulla base di un’intenzione molto più seria. Il progetto ha infatti come scopo quello di offrire un’educazione che non sia solo sessuale ma anche emotiva.
La speranza è quella di aiutare i giovani a comprendere i loro sentimenti, gestire relazioni problematiche e soprattutto contrastare la violenza di genere. Un tema, quest’ultimo, che ha avuto risonanza a livello nazionale dopo che alcuni episodi di abusi avvenuti nell’ultimo anno e mezzo hanno smosso l’opinione pubblica cinese.
Le reazioni
La proposta ha suscitato un acceso dibattito sui social cinesi. Alcuni ne sono stati così entusiasti da suggerire di anticipare le lezioni anche per le scuole superiori.
Altri si sono invece dichiarati perplessi, se non proprio contrari, all’idea che l’amore possa diventare una materia di insegnamento. Hanno quindi proposto di rendere queste lezioni facoltative.
Una timida apertura
In ogni caso sembra che in Cina si stia molto timidamente rompendo il silenzio che fino ad ora c’è stato attorno a queste tematiche. Lo scorso ottobre il Parlamento cinese o, più propriamente, L’Assemblea nazionale del popolo, si è aperto alla possibilità di introdurre un’educazione sessuale nelle scuole, appropriata a ciascun grado di istruzione, perfino negli asili.
Un segnale di cauta rottura proviene anche dalla Icbc, una delle più importanti banche cinesi. L’azienda ha dato a ciascun dipendente una guida che illustra i comportamenti da tenere con i colleghi di sesso opposto in ambito professionale. Si consiglia, ad esempio, di evitare contatti in spazi chiusi e si suggerisce come interagire durante le riunioni o nel caso si decida di condividere un taxi.
Molti passi ancora da fare
Alcune di queste indicazioni possono sembrare ingenue o discutibili, come ad esempio quella data alle donne di sedersi sul sedile posteriore se accettano un passaggio da un collega. Si tratta comunque di un piccolissimo passo avanti per un paese come la Cina in cui ad oggi non esistono ancora statistiche ufficiali sugli abusi domestici e dove i temi legati alla sessualità restano spesso dei grandi tabù.