Lezioni registrate in ogni Università, la proposta dell’Onorevole Iovino

Manlio Adone Pistolesi

Lezioni registrate in tutte le Università, questa è la richiesta dell’interrogazione parlamentare firmata Iovino. L’Onorevole Luigi Iovino rientra tra i più giovani deputati a essere eletti alla Camera, appena venticinquenne alle scorse politiche. Tra le fila del Movimento 5 Stelle, nella sua attività parlamentare risalta, tra l’altro, il suo sostegno agli studenti fuori sede con il “rimborso affitti” da 20 e 15 milioni di euro in periodo pandemico.

Lezioni registrate, la proposta dell’On. Iovino
Lezioni registrate in tutte le Università, la proposta dell’Onorevole Iovino.

Rimborso affitti e riscatto della laurea

Nel 2020 ha presentato un emendamento a sua prima firma al Decreto Rilancio. Questo prevedeva l’istituzione di un fondo di 20 milioni di euro per gli studenti fuori sede, con un ISEE al di sotto dei 15.000 euro, per il rimborso dell’affitto di casa durante il lockdown. Come è nata questa iniziativa? Quanti studenti ne hanno usufruito?

L’iniziativa è nata alla luce di un confronto costante con le organizzazioni studentesche, che continuavano a segnalarmi, durante il primo lockdown, le difficoltà dei fuori sede nel pagare gli affitti degli alloggi. Parliamo di abitazioni di cui, tra l’altro, non hanno potuto beneficiare per mesi e mesi. Per questo ci siamo battuti perché fosse istituito un fondo che in Manovra di Bilancio ha visto l’aggiungersi di ulteriori 15 milioni di euro. In prima battuta abbiamo stanziato 20 milioni per un ISEE fino 15mila euro, così che i richiedenti potessero essere coperti per tutto il periodo del contratto.

Tra le regioni che hanno maggiormente beneficiato del contributo, c’è anche la Campania con circa 2 milioni di euro. Sono migliaia gli studenti che hanno presentato istanza di rimborso dei canoni di locazione. Se c’è stato qualche ritardo nell’erogazione delle risorse è da far risalire alle annose questioni del sistema burocratico ancora farraginoso. Sto lavorando ad una misura strutturale, così che tutti gli studenti universitari che non percepiscono borsa di studio, possano avere il rimborso del canone di locazione. Una proposta a cui stiamo lavorando già per l’attuale Legge di Bilancio.

La proposta di legge portata avanti dall’On. Schullian, al momento approvata solo alla Camera, abolisce il Regio Decreto del ’33 che impediva l’iscrizione contemporanea a più corsi universitari. In sede d’esame la V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione) insiste sull’invarianza finanziaria. All’ipotetico aumento degli iscritti si farà affidamento alle risorse stanziate dalla Legge di Bilancio 2021. Ciò non rischia di distrarre cospicue risorse da altre necessità del mondo universitario? Il Governo ha in mente quanti studenti possano avvalersi della doppia laurea?

Una riforma che non soltanto aumenterà il numero degli iscritti alle nostre Università, contribuendo a rendere maggiormente competitive e preparate le future classi dirigenti del Paese, ma anche a far crescere la qualità dei corsi universitari. È una riforma che impatterà sulla vita di molti giovani. Voglio fare qualche esempio pratico: grazie a questa legge, uno studente di Scienze Motorie potrà seguire un corso di Fisioterapia, così come uno studente di Economia potrà seguire anche Scienze Politiche. Lo studente potrà espandere le proprie conoscenze e relazionarle in un contesto multidisciplinare.

Molte volte abbiamo visto storie di studenti che si sono laureati in anticipo, con una grande passione e capacità di organizzazione. Al contempo ce ne potranno essere altri capaci di seguire più corsi. Non ne farei una questione di quantità ma soprattutto di qualità. Se uno studente negli stessi anni, o anche qualcuno di più, riuscirà a conseguire un doppio titolo, potrà offrire molto al Paese ed essere molto più competitivo sul mercato del lavoro. Non ha senso precludere a uno studente questa possibilità.” 

Nell’art. 38 della Legge di Bilancio 2022 si parla della detrazione al 20% per i giovani dai 20 ai 31 anni che stipulano un contratto di locazione. Cosa si intende per “abitazione principale”, perché se si dovesse cambiare la residenza non si perderebbero dei diritti da far valere nelle graduatorie inerenti alle borse di studio?

No, sono semplici sgravi fiscali. Non andranno a incidere sull’ISEE e quindi sui criteri di assegnazione delle borse.

Sul test di Medicina

In un’intervista la Ministra Messa ha parlato di un “test di accesso che veda un percorso anziché un unico punto fatto poco prima dell’inizio dei corsi”, a cosa si riferisce? La Commissione di cui parla se ne sta già occupando?

Come Movimento 5 Stelle ci siamo spesi molto sul tema dell’accesso ai corsi di Medicina e Chirurgia. Per noi è arrivato il momento di innovarlo, di guardare al futuro, di superare il semplice test. È fondamentale affiancare un’attività di orientamento che possa scovare le peculiarità e le caratteristiche di ogni studente universitario. Non si va verso l’abolizione del test d’ingresso. Si sta tentando di aggiornare il test per cambiare la prospettiva che può dare agli studenti in vista della sua preparazione e del loro percorso di studi. La formazione e l’informazione devono essere sane e corrette. La Commissione sta studiando come modificare il sistema.

Il Movimento 5 Stelle da anni è impegnato in questa direzione e in Commissione Cultura è stata anche avanzata la proposta di garantire il primo anno a tutti, in modo da evitare la dispersione nei vari rami sanitari di coloro che non accedono, in attesa del test successivo. Bisogna lasciare ai ragazzi la possibilità di capire se quella strada è adatta a loro. L’ipotesi iniziale era quella del modello francese, seppure anch’esso ha i suoi difetti. La ministra Messa sembra aver recepito alcune delle nostre istanze. Personalmente sono per il modello francese. Non si possono escludere dei ragazzi all’entrata senza un punteggio minimo uguale per tutti ogni anno.

Lezioni registrate, una nuova didattica?

Durante il periodo pandemico le Università si sono attrezzate per garantire la didattica a distanza. Si potrà garantire a lungo termine la didattica mista attualmente in vigore? C’è qualche iniziativa legislativa a tal proposito?

La didattica a distanza non può rimanere una soluzione applicabile solo in situazioni di emergenza. Da tempo stiamo affrontando i temi della cosiddetta didattica in presenza integrata, della didattica mista. Penso si tratti di una modalità moderna di approccio, di studio e di trasmissione dei saperi. Non si può solo fare didattica a distanza o solo in presenza. I numeri delle immatricolazioni aumenteranno nei prossimi anni e gli studenti devono essere messi nelle condizioni di studiare meglio. Se uno studente durante la giornata svolge altre attività, che siano di studio, di lavoro o altro, deve avere la possibilità di poter seguire in un secondo momento le lezioni. La didattica mista servirebbe anche a risolvere problematiche logistiche e di spazi, dato il sovraffollamento delle aule universitarie.

Sto lavorando affinché le registrazioni delle lezioni siano effettuate da ogni ateneo per ogni corso di laurea e rese accessibili su portali interni all’università, anche per una durata limitata, così da consentire agli studenti di poter seguire le lezioni anche in un secondo momento. Il tutto, ovviamente, nel pieno rispetto dell’autonomia statutaria di ogni ateneo. Sul tema ho presentato un’interrogazione parlamentare e continuerò a lavorare in questa direzione. Per quanto riguarda la modalità delle sedute d’esame, resto del parere che, eccezion fatta per casi straordinari, debba essere in presenza. Voglio sottolineare che anche per i corsi si parla di didattica integrata, non totalmente a distanza. Risulta ovvio ed evidente che questo discorso non si possa applicare per le lezioni nei corsi di laurea che prevedono tirocini, laboratori e attività pratiche.

Riscatto della laurea

Il Presidente dell’INPS Tridico ha proposto l’eventuale riscatto gratuito della laurea, avvertendo però, che possa costare alle casse dello Stato 4-5 miliardi di euro all’anno. È una proposta che è stata tenuta in conto dall’arco parlamentare? Si può essere ottimisti al riguardo?

Il Movimento 5 Stelle è stato uno dei primi a parlare del riscatto della laurea gratuito. Penso che in questo momento il Governo debba guardare ai giovani, per ovviare al problema del pensionamento. Oggi, se si studia, si entra nel mercato del lavoro tra i 25 e i 30 anni, se non più tardi. Non si possono recuperare quegli anni che sono stati dedicati allo studio, lavorando fino ai settant’anni. È una proposta non solo di buon senso ma di grande lungimiranza. Nei prossimi decenni le attuali generazioni avranno seri problemi dovuti al pensionamento. Il riscatto della laurea gratuito, per quanto possa costare, è una misura di progresso per questo Paese. Il problema oggi non lo si vede, ma il pensionamento sarà uno dei più grandi problemi per l’Italia nei prossimi anni.

Varie organizzazioni universitarie si sono lamentate del taglio, nel passaggio dal PNRR Conte al PNRR Draghi, ai fondi per gli alloggi universitari (da 1 a 0,96 miliardi) e alle borse di studio (da 1,35 a 0,35 miliardi). Queste risorse dove sono state ricollocate? E cosa prevede l’attuale Legge di Bilancio 2022?

La Legge di Bilancio prevede misure molto importanti per l’Università e per la garanzia del diritto allo studio. Come l’aumento del Fondo di finanziamento ordinario fino alle risorse stanziate per l’assunzione del personale docente. Il PNRR del Governo Draghi ha posto l’obiettivo di triplicare i posti per i fuori sede da 40mila a 100mila entro il 2026. Sono stati stanziati fino a 20 miliardi per il potenziamento dell’offerta dell’istruzione. All’interno del PNRR rientra anche la riforma delle lauree abilitanti. Le borse di studio aumenteranno di 700 euro in media, circa 4.000 euro per studente, permettendo anche l’ampliamento della platea dei beneficiari.

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