“Mettiti nei miei panni”: Unicatt per la disabilità

Giorgia Fossati

L’articolo 34 della Costituzione Italiana sancisce il diritto allo studio.
La possibilità di raggiungere i gradi più alti degli studi, infatti, è garantita a tutti dalla nostra Costituzione.
Convivere con una disabilità può rappresentare un notevole ostacolo in un percorso universitario. Risulta quindi necessario che tale diritto sia, nella pratica, universalmente accessibile.

Articolo 13, Legge 104

Risale solo al 1999 la modifica della legge 104 che sollecita le Università ad attivare servizi di integrazione per studenti con disabilità.
Il riscontro sembra positivo: tra il 2000 e il 2010 il numero di studenti disabili risulta triplicato, un risultato che indica come gli Atenei si siano attrezzati per cercare di rendere sempre più inclusive le loro strutture.

Agevolazioni per studenti con disabilità

La normativa italiana prevede per gli Atenei statali l’esonero totale dalle tasse universitarie, in caso di invalidità superiore o pari al 66%. L’esonero è invece parziale se l’invalidità è tra il 45% e il 65%.
Sono inoltre garantiti:

  • Servizio di ristorazione a prezzo ridotto
  • Alloggio gratuito e attrezzato anche per chi si occupa di seguire il disabile
  • Rimborso spese per viaggi
  • Supporti didattici
  • Libri di testo gratuiti in formato elettronico e/o in braille (per studenti non vedenti).

La situazione nell’ambito degli Atenei privati è diversa, ma sono comunque garantiti i diritti dello studente con disabilità.

Il progetto “Mettiti nei miei panni”

Sono numerosi gli atenei statali e privati con un servizio per studenti disabili. Tra questi, il servizio integrazione dell’Università Cattolica di Milano.

Coordinato da Luigi D’Alonzo, docente ordinario di pedagogia speciale, dal 2011 propone annualmente il progetto “Mettiti nei miei panni”.

Accanto al Professor D’Alonzo lavora Antonella Semerano, consulente pedagogica all’interno del Servizio integrazione, che ci ha fornito diverse informazioni sull’iniziativa.
Mettiti nei miei panni consiste nella simulazione di esperienze di disabilità di vario tipo. Lo scopo del progetto è quello della sensibilizzazione, stimolando una coscienza critica nei partecipanti.

Simulare le disabilità per capirle

Le disabilità rappresentate nel progetto sono quelle visive, motorie e uditive.
I tutor, ovvero studenti disabili, creano percorsi nei quali accompagnano i partecipanti. Attraverso dei filmati più o meno udibili è invece simulata la disabilità uditiva.
Il progetto non evidenzia solo le criticità e gli ostacoli incontrati, ma anche le potenzialità delle persone con una disabilità.

Un progetto apprezzato

Aperto a tutti e offerto dalle sedi di Milano e Piacenza, l’iniziativa è molto apprezzata dai partecipanti. Le opinioni vengono infatti rilevate attraverso questionari anonimi, al termine del progetto.
Mettiti nei miei panni” ha suscitato l’interesse e la partecipazione non solo di studenti e docenti universitari, ma anche di aziende e scuole.
Gli studenti disabili sembrano inoltre rivolgersi di più al servizio integrazione.

Il periodo storico attuale pone davanti a noi diversi ostacoli, spesso uniti a momenti di frustrazione, incertezza e sconforto. La situazione che gli studenti devono affrontare offre però la possibilità di comprendere in parte chi convive quotidianamente con degli ostacoli.

È necessario cercare di capire per poter abbattere barriere non solo di natura architettonica, ma anche culturale e didattica, grazie a progetti come “Mettiti nei miei panni”, offerti dall’Università Cattolica.

Lascia un commento