Natale è senza ombra di dubbio la festa più attesa dell’anno. Vestito di un abito magico, fiabesco, ha un valore speciale per ognuno di noi. Come una catapulta meravigliosa, ci rispedisce ai momenti innocenti dell’infanzia, in cui si vedeva il mondo da una prospettiva privilegiata. Il “Natale all’italiana” è un tripudio di goliardia, di caciara e di schiamazzi. I regali sotto l’albero addobbato, una preghiera (per chi crede) davanti al presepe o semplicemente le carezze di una nonna, matriarca della famiglia. Tombola, briscola, panettone e burraco. Brindisi, canti e una quantità esorbitante di leccornie preparate con anticipo, perché ovviamente non deve mancare nulla.
Ma non sarà così. Il prossimo Natale sarà “più sobrio“, come afferma il premier Conte, in cui “veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili“. Parola d’ordine: buonsenso. Un Natale che sarà attorniato da un alone di malinconia, da un velo di insolita freddezza. Non per colpa dall’inverno, ma per l’assenza degli affetti con cui solitamente si condivide questa tradizione.
In questo caso, il grande scrittore russo Fëdor Dostoevskij ci lancerebbe una sfida molto ardua:
Immenso sarà il dolore che apparirà ai tuoi occhi, e in questo dolore sarai felice. Ecco la consegna che ti do: nel dolore cerca la felicità.
“Natale più sobrio”? Per alcuni non è una novità
Il Natale “animato” è impedito soltanto ai comuni mortali. Perché il Natale dei supereroi è sempre stato inconsistente. Vi chiederete chi sono i supereroi. Medici, infermieri, personale di servizio, forze dell’ordine, che non conoscono questo “inno alla gioia“. Sono sempre relegati in corsia con un camice o per strada su una volante, con la consapevolezza di non potere vivere un attimo di tregua. E quest’anno maledetto impone loro mascherina, igienizzanti, distanziamenti, come se abitualmente non fossero sufficienti l’inferno di un Pronto Soccorso o i marasmi tra le vie.
L’aspetto che sbalordisce è il seguente. Dei 209 miliardi del Recovery Fund, in arrivo l’anno prossimo insieme ad ulteriore debito pubblico, solo 9 saranno destinati alla sanità. Pare sia solo una “bozza”, dichiara il Ministro Boccia, da proporre “in Parlamento per essere arricchita e integrata“. Si spera.
Maggioranza e opposizione su Natale 2020
In merito al Natale, da tempo il Governo stava assumendo un atteggiamento ambiguo, anche se le ultime scelte hanno avuto uno scopo ben preciso. La riapertura di questi giorni è stata solamente una boccata di ossigeno per tutte le attività commerciali finora penalizzate, dopo le lamentele da parte degli esercenti. Bar, ristoranti e negozi di ogni categoria, strangolati dalle restrizioni, finalmente hanno goduto di qualche cliente. Niente di speciale però, perché l’ultimo DPCM andrà a limitare ancora una volta spostamenti e possibili ripartenze per il mondo dell’economia. Tra zone rosse e zone arancioni, uscite dal proprio comune e una sola possibilità di raggiungere la casa di un parente o amico durante i giorni di massima “clausura”, la perplessità rimane (specialmente perché quest’ultimo punto dipende dall’onestà dei singoli cittadini).
Ovviamente l’obiettivo del Governo è impedire azioni scellerate per scongiurare la terza ondata, inevitabile secondo alcuni scienziati con l’arrivo del nuovo anno.
Insomma, il Governo raduna costantemente ministri e CTS per una riunione d’urgenza a causa degli eccessivi assembramenti degli ultimi weekend. Dopo che loro stessi hanno concesso cashback e lotteria degli scontrini. L’opposizione, invece, chiedeva di allentare le misure per concedere un Natale più “normale” a tutte quelle famiglie che popolano comuni inferiori a 5000 abitanti. Sebbene l’Italia sia il Paese con più decessi in Europa, più di 65mila (fonte Ministero della Salute), si pretende un festeggiamento più tradizionale.
Natale e anno nuovo: c’è bisogno di una comunicazione migliore
Un dato molto interessante. 7 italiani su 10 (fonte Istituto Demopolis) appoggiano il “rigorismo” del Governo e temono la terza ondata.
Ma la stragrande maggioranza del Paese pretende una linea di pensiero unica e irremovibile, senza continui ripensamenti o titubanze.
Facciamo un esempio di fermezza, istituzionalismo e personalità. Angela Merkel, con il suo illuminante discorso al Parlamento Europeo, ha dimostrato ancora una volta il suo spessore da statista. “Mi dispiace, mi dispiace dal profondo del mio cuore, ma se il prezzo che dobbiamo pagare è avere 590 morti al giorno, allora non è accettabile“, afferma la Cancelliera, “cosa diremo in futuro, guardandoci indietro, se non saremo stati in grado di trovare una soluzione riguardo tre giorni, mentre è in corso un evento epocale?“.
Prendere spunto dagli altri non è segno di debolezza, ma di saggezza.
“Senza salute tutto è niente” (A. Schopenhauer)
Molti infatti continuano a piangere persone care, e di certo rinuncerebbero volentieri ad una tombolata pur di saperle sane e al sicuro. Tuttavia, chi non ha perso nessuno sente l’esigenza di vivere questo giorno con chi ama e ritiene assurdo non poterlo fare. Quanti anziani rimarrebbero da soli o quante coppie non potrebbero ricongiungersi.
Ma proprio per l’infinito amore che si nutre verso un nonno o una nonna, o un qualsiasi parente, bisogna posticipare la rimpatriata. Così si dimostrano un altissimo senso civico e una prova di grande responsabilità.
Del resto, il vero amore consiste nell’anteporre il bene dell’altro al proprio.