Come ogni anno il Sole24 ORE pubblica la sua indagine sulla qualità della vita degli italiani nelle loro rispettive province. La pandemia ha inevitabilmente condizionato le analisi sull’andamento di tutta la Penisola. Tenendo conto che dietro ogni dato e percentuale ci sono vite e drammi la classifica non vuole presentare una sterile descrizione, ma segnalare un punto da cui ripartire nel rispetto di chi non c’è più.
Come calcolare la qualità della vita in tempi di pandemia
La classifica stilata dal Sole presenta delle novità fin dagli indicatori presi in esame. Sui 90 utilizzati a partire dal 2019 circa 30 sono del tutto nuovi, impiegati per analizzare l’impatto del COVID-19. Se tutti gli indicatori hanno un peso equivalente nel calcolo della media, il numero di casi di COVID-19 ogni mille abitanti vale doppio. In questa speciale e triste classifica troviamo nelle ultime posizioni Varese, Monza e Brianza e Aosta (48,2; 48, 4; 50,9)
Inoltre, 56 valori guida su 90 sono aggiornati a metà 2020 o fino a ottobre e novembre, sempre per evidenziare quale sia stato l’effetto Coronavirus sulla Penisola.
25 indicatori costituiscono il gruppo Effetto COVID, tra i quali incontriamo la variazione percentuale di bar e palestre, il reddito di cittadinanza e le imprese che fanno e-commerce.
La qualità della vita del 2020 premia Bologna, Milano perde 11 posizioni
Il capoluogo emiliano conquista il primo posto in quest’anno nefasto. Bologna raggiunge per la quarta volta il primo gradino del podio (l’ultima occasione è stata il 2011) con uno scatto in avanti dalla 14esima posizione dell’anno scorso. Prima in Ricchezza e consumi, seconda per Ambiente e servizi, terza in Cultura è tempo libero, quarta per Affari e lavoro. Una presenza continua nei 10 indicatori relativi alla digitalizzazione, più importante che mai quest’anno: seconda per Indice di trasformazione digitale, quarta per Spid erogate, terza per abbonamenti Internet ad almeno 100 Mbit/s.
Invece, l‘ex campionessa del 2019, Milano, cade alla 12esima posizione. Come la maggior parte delle province settentrionali il capoluogo meneghino subisce gli effetti della pandemia. In particolare la città occupa il 107esimo posto per PIL pro capite. Inoltre crolla nella macro area Demografia e società, dal 9° al 92esimo posto. Infatti incidono la carenza di medici di medicina generale, i casi di COVID-19, l’uso di calmanti e sonniferi e la densità abitativa. Invece il capitolo Ambiente e servizi e Affari e lavoro la vedono rispettivamente al primo e al terzo posto.
Una panoramica sulla Penisola
Nell’indagine del Sole sulla qualità della vita nel 2020 Bolzano e Trento confermano le posizioni dell’anno precedente affermandosi seconda e terza. L’epidemia ha colpito in maniera disomogenea il territorio nazionale, penalizzando le località turistiche. Venezia, Roma, Firenze, Napoli perdono posizioni. Anche i capoluoghi con un maggior richiamo balneare, come Rimini, Siracusa, Salerno accusano gli effetti dei vari blocchi nazionali e internazionali.
La Capitale perde 14 posizioni nella classifica generale. Invece guadagna 11 posizioni in Ricchezza e consumi, ma ne perde 21 in Cultura e tempo libero e 42 in Demografia e società.
Napoli conferma il trend negativo delle metropoli italiane collocandosi 92esima. Note positive sono l’Imprenditorialità giovanile (7ª) e le Nuove iscrizioni di imprese (7ª).