Laurea in STEM per la parità di genere

Giulia Tomasi

Cosa significa STEM?

STEM è un acronimo che non tutti conoscono: riporta le iniziali in inglese di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, quattro discipline sempre più importanti per lo sviluppo delle società e, di conseguenza, molto spendibili sul mercato del lavoro.

Proviamo a dare un’occhiata alle statistiche!

Oggi in Italia solo 12 donne su 1000 possiedono una laurea in discipline STEM e dal momento in cui entrano nel mondo del lavoro vedono il loro stipendio inferiore a quello degli uomini. 

A giugno 2019 il Politecnico di Milano ha effettuato una ricerca davvero interessante: un Bilancio di Genere (link) che evidenzia il rapporto fra ragazze e materie STEM.

Quante ragazze si laureano ogni anno al Politecnico

La professoressa Donatella Sciuto, coordinatrice di questo studio, ha definito la situazione in evoluzione negli ultimi anni, tanto che in alcune Facoltà la parità di genere è stata raggiunta, come l’indirizzo di Ingegneria Biomedica, che conta il 50% di studentesse.

“A un anno dal titolo magistrale meno della metà delle nostre laureate in ingegneria ha un contratto stabile (contro il 57% degli uomini). E il divario si riflette nel livello delle retribuzioni, soprattutto quelle più alte (intorno ai 3.000 euro), dove gli uomini sono esattamente il doppio delle donne. A testimonianza che è difficile per le ragazze accedere alle posizioni più ambite, anche se si presentano al colloquio con voti più alti dei loro compagni. Quello che ci ostiniamo a non accettare, in Italia così come in Europa, è che la parità di genere è un elemento funzionale allo sviluppo economico e al benessere di tutti i cittadini. Stime recenti, fornite dalla Banca d’Italia, indicano come la rimozione delle barriere all’accesso all’istruzione e al mercato del lavoro per le donne spieghi, negli Stati Uniti, oltre un terzo della crescita del reddito pro capite tra il 1960 e il 2010. Un’opportunità che non possiamo farci mancare.”

Al giorno d’oggi le materie STEM sono quelle a maggiore tasso di occupazione e remunerazione e questo dato non solo dovrebbe essere uno stimolo per un possibile futuro brillante, ma anche un modo per superare le differenze di genere.

Il mondo scientifico ha sempre visto poco la partecipazione della componente femminile e ciò è stato anche causato da un retaggio culturale, oggi ingiustificabile. 

Nel 2018 hanno conseguito la laurea triennale in discipline STEM 16.848 ragazze e 26.202 ragazzi, mentre hanno ottenuto un titolo magistrale 11.456 donne e 17.623 uomini. In totale, quindi nel 2018 si sono laureati in discipline STEM 28.304 studentesse e 43.825 studenti.

Rispetto a 15 anni fa, la situazione è progressivamente migliorata: le donne che si laureano in discipline STEM alla laurea triennale oggi sono molte di più di 15 anni fa: 16.848 contro 3.398 del 2004. Una crescita più accelerata rispetto a quella che ha caratterizzato l’intero comparto universitario.

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