George Soros, speculatore e filantropo di origini ungheresi e cittadinanza americana, ha lanciato una nuova idea per le università di tutto il mondo. Dal palco di Davos, cittadina svizzera sede del Forum economico mondiale, l’imprenditore ha presentato l’Osun (Open Society University Network).
L’Open Society Foundations
Sebbene periodicamente citato dalle teorie dei complottisti e dai giornali per le sue attività finanziarie e speculative, Soros ha anche la fama di filantropo.
Nel 1993 ha istituito l’OSF (Open Society Foundations), network di fondazioni internazionali che hanno come scopo la promozione di una società aperta. Dal 1993 al 2014 l’OSF ha impiegato in media ogni anno 827 milioni di dollari. Nel 2013 il suo budget nelle attività filantropiche era secondo solo alla fondazione di Bill e Melinda Gates. Il totale delle spese fino a oggi ammonta a più di 15 miliardi di dollari.
Il budget del 2020 prevederà un miliardo e 200 milioni di dollari:
-140, 5 milioni a sostegno delle pratiche democratiche;
-136,7 milioni per la governance economica e il progresso;
-111,5 milioni per l’uguaglianza e l’anti discriminazione;
-77, 3 milioni in difesa dei diritti umani;
Soros per il networking universitario
L’Osun sarà quindi l’ennesima fondazione dell’imprenditore ungherese per il raggiungimento di una società aperta. Già da quest’anno il budget previsto sarà di 1 miliardo di dollari.
La fondazione, come riportato dal Sole 24ore, ha come obiettivo quello di “preparare gli studenti alle sfide globali di oggi e di domani”. Inoltre assisterà maggiormente “le popolazioni dimenticate e le minoranze, come le persone incarcerate, i rom e i profughi”.
La rete universitaria garantirà un maggior dialogo tra le istituzioni del sapere e offrirà corsi di laurea comuni e comunicanti. Il personale accademico giocherà un ruolo centrale nella costruzione della rete universitaria globale. Infatti tutti potranno partecipare a dibattiti, online o di persona, attraverso i quali cambiare la struttura e la comunità costituitasi.
Soros sostiene che “la nostra speranza migliore sia la possibilità di accesso a un’istruzione che rafforzi l’autonomia individuale favorendo il pensiero critico ed enfatizzando la libertà accademica”. Per questo il magnate spera che il suo progetto, ritenuto il più importante fra tutti, si realizzi mentre è ancora in vita.