Il ventiquattresimo rapporto annuale di Almalaurea ha rivelato dei dati interessanti sui tassi occupazionali dei laureati nel 2021. Nel quadro generale si registra un miglioramento rispetto al 2019. È da notare che si è deciso di non prendere a confronto il 2020 a causa degli squilibri causati dalla pandemia. Nel complesso le indagini hanno rilevato un incremento del tasso di occupazione ad un anno dal conseguimento del titolo. Tra i laureati di primo livello, infatti, questo è aumentato dello 0,4% rispetto al 2019 (per un totale del 74,5% nel 2021). Tra quelli di secondo livello si è alzato invece del 2,9% (per un totale del 74,6%). L’incremento dell’occupazione si registra anche a cinque anni dal conseguimento del titolo. I laureati di primo livello passano dal tasso dell’88,7% del 2019 all’89,6% del 2021. Quelli di secondo livello dall’86,8% all’88,5%.
Occupazione e retribuzione: alcune osservazioni
Da queste statistiche, inoltre, emerge come i laureati di primo livello sembrerebbero trovare lavoro prima dei colleghi che hanno proseguito la carriera universitaria. A questo dato, tuttavia, fa riscontro quello sulla retribuzione mensile netta. Essa risulta maggiore per i laureati di secondo livello, sia ad un anno dalla laurea (1407€ contro 1340€ dei laureati di primo livello) sia a cinque anni dal titolo (1635€ contro 1554€). Anche la retribuzione media, però, come il tasso di occupazione, registra un aumento del 9,1% per i laureati in triennale e del 4,9% per quelli in magistrale.
Le facoltà migliori per trovare lavoro
Fatte queste considerazioni generali, si possono osservare nel dettaglio i dati sui tassi occupazionali per le singole facoltà a cinque anni dal conseguimento del titolo magistrale biennale. In questo modo si potrà scoprire quali di esse offrono più opportunità lavorative dopo questo lasso di tempo. La percentuale di occupazione più alta, superiore al 90% riguarda i gruppi disciplinari di informatica e tecnologie ICT (95,8%), ingegneria industriale e dell’informazione (95,4%), architettura e ingegneria civile (93,9%) e il gruppo economico (91,5%). Seguono i gruppi scientifico (89,4%), agrario-forestale e veterinario al pari con scienze motorie e sportive (87,6%), medico-sanitario e farmaceutico (87,5%), linguistico (86,2), psicologico (85,4%), politico-sociale e comunicazione (84,4%), letterario-umanistico (82,7%), educazione e formazione (80,2%), arte e design (80,6%).
Sotto la soglia dell’80% troviamo solo l’area giuridica con il 73,8%, che però si alza all’80,7% se si considerano i dati sul tasso di occupazione dei laureati nelle magistrali a ciclo unico a cinque anni dal conseguimento del titolo. Considerando questo campione si alza anche la percentuale degli occupati nel settore medico-sanitario e farmaceutico, che sale al 92,9%.
Come migliorare i tassi occupazionali secondo gli studenti
Il rapporto Almalaurea ha indagato anche la fiducia dei neolaureati nei vari aspetti della vita e della società per migliorare le possibilità di occupazione. È emerso che i giovani fanno poco affidamento sulle Università e sulle imprese e ancora meno sulle istituzioni. Maggiori, invece, sono le speranze riposte nella transizione digitale e in quella ecologica. Ma soprattutto i laureati si affidano alla tecnologia, alle relazioni sociali e alla famiglia.