Università 21 è la prima associazione in Italia che permette ai ragazzi con disabilità cognitive di vivere il mondo universitario. Un progetto innovativo, audace, lungimirante fondato da Loretta Melli insieme ad altre socie nel 2015 che coinvolge famiglie e l’Università di Reggio Emilia e Modena.
Università 21 onlus: perchè nasce
Non tutti sanno che ai ragazzi con disabilità cognitive non viene rilasciato un diploma di maturità, bensì un attestato delle competenze. Precludendo quindi l’iscrizione a un corso universitario. Nell’Università di Reggio Emilia e Modena questi ragazzi possono frequentare i corsi di studio solo in qualità di uditori. Viene quindi data la possibilità di ascoltare le lezioni, ma non di sostenere gli esami. Università 21 Onlus non può non nascere dall’esperienza diretta della fondatrice, Lorella Melli, mamma di Jacopo, ragazzo affetto da sindrome di down. Nonostante tutto, Jacopo ha decido di iniziare il triennio in Scienze dell’Educazione a Reggio Emilia in qualità di uditore. Grazie all’impegno del referente per i ragazzi disabili del Dipartimento di Educazione e Scienze umane sono stati introdotti esami semplificati al termine di ogni corso.
Università 21 Onlus: come funziona
Al momento Università 21 onlus opera nel corso di Scienze della Comunicazione e dell’Educazione a Reggio Emilia. Dall’anno scorso è attiva anche presso Modena nel corso di Storia e Culture Contemporanee. L’associazione viene contatta dalle famiglie e un team di educatrici supporta i ragazzi attraverso la personalizzazione di programmi ed esami per i differenti corsi di studio. “Il progetto si muove in un’ottica inclusiva, diamo la possibilità ai ragazzi con disabilità cognitiva di vivere e frequentare l’ambiente universitario come i loro coetanei” afferma l’educatrice Martina Salvarani. Continua: “Ci piacerebbe inserire i ragazzi in stage, ma la strada è ancora lunga.“ Dal punto di vista finanziario, le famiglie che si rivolgono all’associazione sono essenziali, ma rimangono comunque diverse difficoltà.
Lorella Morelli, fondatrice di Università 21 Onlus, ha risposto ad alcune nostre domande.
L’associazione è operativa da ormai 7 anni, può considerare positivo il riscontro avuto da università e famiglie?
“Molti sono stati i riscontri positivi. Innanzitutto vorrei fare un plauso ai docenti per la disponibilità e la propensione a supportare questo progetto. I servizi per l’handicap adulto propongono diversi progetti che molte volte non sono ad hoc. Quindi Università 21 Onlus diventa un’alternativa in più, soprattutto per coloro che hanno piacere a continuare gli studi.”
Come ha reagito l’associazione alle problematiche della pandemia?
“Non è stato facile dover ripensare e ristrutturare l’associazione in tempi così brevi. In un primo momento l’utilizzo di Skype è stato essenziale per mantenere i rapporti. Successivamente, con la parziale riapertura delle attività, abbiamo invitato i ragazzi presso la nostra sede per assisterli durante le lezioni online.”
Ha mai pensato di creare un network nazionale che aiuti le persone con disabilità a inserirsi nel percorso universitario?
“Al momento Università 21 è operativa sul territorio di Reggio Emilia e Modena. Non nascondo che giungono numerose richieste da tutta Italia. Sarebbe bello poter replicare il progetto altrove, ma non è semplice, è necessario tanto tempo e la collaborazione con le varie Università.“