Università e Covid: un futuro non così nero?

Sabrina Ciamarra

La pandemia ha sollevato notevoli dubbi riguardo al futuro delle Università. Si erano fatte previsioni disastrose, che temevano una perdita di 100mila iscritti nell’anno 2020/2021. In realtà, l’avvenire degli atenei non sembra così cupo come si pensava.

I precedenti

Quello che aveva portato a stimare una simile caduta è stata la crisi economica del 2008. A seguito di questa, le Università, soprattutto quelle del Sud, avevano sofferto una netta diminuzione delle immatricolazioni. La causa? L’impoverimento delle famiglie, costrette a contrarre i budget dedicati all’educazione universitaria dei figli.

La crisi portata dal COVID, invece, non sembra (seppur ad una prima occhiata) star avendo le medesime conseguenze. Se in una condizione di ‘normalità’, ben 1 studente meridionale su 4 decide di partire verso Nord, nella realtà attuale si è osservato un incremento delle iscrizioni negli Atenei del Sud. Questa scelta sembra essere guidata prettamente da ragioni economiche e costituisce un risultato importante per le Università meridionali.

La crisi non sembra toccare eccessivamente neanche i campus più rinomati, come le Università piemontesi. Queste stanno registrano un alto numero di richieste d’alloggio, sia da parte di studenti UE che da aspiranti universitari provenienti da fuori confine.

Le motivazioni

Il futuro delle Università si vede illuminato soprattutto dalla fiducia che gli studenti ripongono nei rispettivi atenei e nell’impegno che questi stanno mostrando nell’offerta di sempre nuove agevolazioni.

Alcuni campus stanno proponendo delle modifiche delle ‘No Tax Area‘; altri aiutano gli studenti nell’acquisto di supporti tecnologici grazie a incentivi economici. Vista la futura didattica mista, l’appoggio e il sostegno attivo delle Università può rappresentare una discriminante notevole quando si tratta di scegliere dove investire per il proprio futuro.

Proprio parlando di questa nuova metodologia di didattica, è molto importante che gli Atenei non si ‘seggano sugli allori’. Nonostante tutti gli sforzi già fatti, vista l’impossibilità degli assembramenti, è vitale continuare a garantire una facile fruizione dei contenuti dei corsi.

La sicurezza in Ateneo

Riuscire a permettere una sicura esperienza in presenza non è infatti abbastanza. Le Università devono ora più che mai mettere a disposizione la propria tecnologia, in modo da rendere, per quanto possibile, la vita meno complicata agli studenti che le scelgono.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore ha, per esempio, installato delle telecamere nelle aule, così da riprendere con agio le lezioni da qualsiasi angolazione e garantire anche allo studente a casa un’esperienza agevole. L’Università di Padova permette agli iscritti di controllare il numero dei posti disponibili grazie ad un sistema di tracciamento. Ancora, molti atenei si sono organizzati per la sicurezza in sede offrendo la possibilità di fare un tampone gratuito a personale e studenti.

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