Vuoi migliorare la tua esperienza universitaria? Scarica un’app!

Sabrina Ciamarra

Ottobre è per molti giovani sinonimo dell’inizio dell’università. Nonostante si dica spesso che questo sia il periodo più bello della vita, non si può certo affermare che, talvolta, non serva qualche aiuto per viverlo al meglio, soprattutto in periodi come la sessione. Cosa può aiutare? Le app!

Ecco una lista di applicazioni che ogni universitario dovrebbe avere, per accompagnarlo passo passo dal corso al post-esame:

One note

Ormai la maggior parte degli universitari ha abbandonato penne e quaderni a favore degli appunti a computer. Un’applicazione da tenere in considerazione se si fa questo tipo di scelta è One Note. Cosa offre in più del comune Word? La app viola permette di creare una serie di raccolte e sotto-raccolte interne, come un quadernone cartaceo, dove inserire fogli di lavoro con già una data integrata e spazio per il titolo. Insomma, un’applicazione pensata appositamente per ordinare lezioni e corsi, senza dover creare una miriade di cartelle sul desktop.

Affluences

Gli appunti, però, si sa che sono presi maggiormente per una ragione: l’esame. Per prepararsi occorre un luogo tranquillo, dove potersi concentrare al meglio, come una biblioteca. Affluences è un’app creata per analizzare l’affluenza in luoghi come questo, permettendo allo studente di recarsi in quella più vicina e più vuota, senza farlo girare per ore alla ricerca di un posto libero. Così si risparmia tempo (e sanità mentale).

Plantie & Be Focused

Trovato il posto in biblioteca, il problema è rimanere concentrati! Per questo sono state create app che “impediscono” di usare il cellulare per tempi decisi dallo studente, così da non permettere a nessuno di cadere in tentazione dell’Instagram facile.

Plantie permette di crescere una piantina: più il telefono rimane bloccato con l’app in funzione, più la piantina cresce. E più la piantina cresce, più si guadagnano monete che permettono di comprare differenti tipi di alberi. Se il cellulare viene sbloccato prima che suoni la sveglia della pausa, però, le monete si perdono!

Be Focused è invece più semplicemente un timer che permette di scandirsi la giornata, analizzando poi i progressi in un grafico intuitivo. In questo modo si sa quanto tempo si dedica allo studio senza continuamente fermarsi a controllare quanti minuti sono passati dall’ultima merenda.

Sleep Time Free

In sessione però non solo studiare è importante, ma anche dormire fa la sua parte. Sleep Time Free è una sveglia particolare: è possibile impostare l’orario in cui si deve essere giù dal letto, ma non si può sapere a che ora questo accadrà! Niente paura, non sveglierà nessuno alle 4 di notte, a meno che non si voglia essere operativi alle 4:30. L’applicazione infatti analizza il sonno e può suonare fino a mezz’ora prima dell’orario impostato, in modo da svegliare solo nel momento più adatto, quando cioè il corpo è pronto a destarsi. In questo modo, nonostante ci si debba svegliare a orari impossibili, ci si sente riposati e (almeno fisicamente) pronti a una nuova giornata universitaria.

Calm

Soprattutto nel periodo di esami, anche mantenere la calma non è di poca importanza. Come fare? Calm suggerisce una serie di percorsi di meditazione, melodie naturali per staccare il cervello e prendersi una pausa dai libri, storie della buonanotte per addormentarsi più facilmente e altri trucchi per controllare l’ansia che immancabilmente assale ognuno nei periodi più complicati dell’anno.

Uniwhere

Quando si deve preparare un esame un altro problema che sorge è ‘come sarà?’. Uniwhere risponde a questa necessità: non solo è una sorta di libretto virtuale, che permette agli universitari di controllare il loro andamento accademico e di avere tutte le medie di cui hanno bisogno, ma è anche una piattaforma che, basandosi sull’analisi dei dati e delle recensioni, fa previsioni sulla difficoltà di un esame.

Spotify

Che si voglia una pausa dallo studio, essere tirati su dopo il fallimento di un esame o festeggiare perché invece quell’incubo è passato, cosa c’è di meglio della musica? Spotify offre una serie di playlist create ad hoc per ogni momento dell’anno accademico, come quelle di University Network. La musica è un elemento importante da inserire nella “dieta universitaria” perché, anche se può sembrare una distrazione, in realtà aiuta a liberare la mente, a concentrarsi e a sentirsi vivi. In fondo, ogni universitario è anche un giovane, e la musica è sempre stata la loro voce. O no?

Insomma, se si vuole arrivare agli esami al meglio e godersi appieno l’esperienza universitaria, la soluzione è semplice: in fondo, basta scaricarsi una app!